
La storia dell’Ospizio S. Antonio di Acerra inizia dopo la prima guerra mondiale, quando il sacerdote Antonio Esposito decide di farsi promotore per l’apertura di un ricovero per gli anziani poveri della cittadina in Provincia di Napoli.
Un generoso benefattore dona al prete un suolo nella contrada “Li Morti”, vicino alla stazione ferroviaria e, grazie alle offerte dei cittadini, riesce a realizzare le fondamenta della casa. La costruzione, però, incontra dei problemi economici e non riesce ad andare avanti, nonostante in don Antonio ci sia ancora il desiderio di continuare la sua opera per accogliere gli anziani bisognosi. Nel 1934 un giovane pio, Antonio Amendola, muore all’età di soli 20 anni: prima di lasciare la vita terrena il ragazzo lascia detto ai suoi familiari di devolvere le sue 10mila lire per aiutare ad erigere un ospizio. Questo avvenimento fa riprendere l’idea della costruzione della casa di riposo e così, grazie anche alle offerte, alla donazione di altri terreni da parte di alcune famiglie acerrane e all’aiuto del Vescovo dell’epoca, Mons. Nicola Capasso, i lavori finalmente iniziarono.
Nel frattempo lo stesso Vescovo inviò una accorata lettera alle Suore della Congregazione delle “Povere figlie di S. Antonio”, chiedendo che prestassero la loro opera per accudire gli anziani della casa di riposo nascente. Esse acconsentirono e finalmente il 13 giugno del 1935 i primi 13 anziani furono ricoverati nella nuova struttura: fu una grande festa, accompagnata da un solenne corteo di cittadini e autorità ecclesiastiche e civili.
Gli anni seguenti non furono facili per l’Ospizio S. Antonio di Acerra e l’avvento della seconda guerra mondiale complicò la situazione, ma l’instancabile opera di carità delle suore e di don Antonio andava avanti grazie alla generosità di molti compaesani, i quali donavano quanto potevano per aiutarle ad assistere gli anziani ospiti. Così, l’8 giugno 1942 la casa di riposo fu eretta ad Ente Morale e se ne approvò lo statuto con decreto firmato dal re Vittorio Emanuele III.
Nel 1958 don Antonio Esposito morì e da allora la Presidenza della Casa viene affidata a cittadini dall’alto valore morale. Le suore continuano a dare il loro contributo nell’assistenza degli anziani ospiti della Casa di Riposo S. Antonio di Acerra. Inoltre, come dimenticare le tante persone che volontariamente hanno donato e ancora oggi donano il proprio tempo e quanto possono per aiutare quella che è diventata col tempo una vera e propria comunità, dove gli anziani non sono mai soli, ma si sentono sempre come a casa propria.
La scelta giusta per le persone che ami
Perchè sceglierci
1
Senso di comunità
La casa di riposo Sant’ Antonio non è un semplice ospizio, ma un luogo di comunità dove nessuno debba sentirsi solo.
2
Assistenza 24/7
Di qualunque cosa possano aver bisogno, i nostri ospiti possono contare su un’assistenza costante e professionale di operatori amorevoli e specializzati.
3
Eccellente qualità di vita
Ampia sala refettorio, locali di svago, spazi verdi, assistenza religiosa e attività di animazione intrattengono i nostri ospiti assicurando una piacevole e salutare permanenza.